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IL CASO LINDA CORTILE

In questo articolo prenderemo in considerazione uno dei casi di rapimento alieno, più famoso al mondo, ovvero il caso di Linda Cortile. Di seguito quindi riporteremo qui un breve riassunto di questo noto evento avvenuto il 30 ottobre 1988 a New York 30. Linda Cortile dorme tranquilla nella sua stanza da letto accanto al marito. Verso le 3 del mattino accade qualcosa che ha dell’incredibile, Linda Cotile sì sveglia ma è come paralizzata, non può muoversi. Poi vede con orrore entrare nella stanza tre piccoli esseri dalla pelle grigiastra con grosse teste e grandi occhi a mandorla. Suo marito dorme profondamente e non si accorge di nulla. I tre esseri la toccano e a quel contatto lei sobbalza dal letto e si raggomitolata in posizione fetale rimanendo sospesa nell’aria. Poi accompagnata dai tre silenziosi esseri attraversa letteralmente la finestra che è chiusa ed esce fuori volando. Un raggio di luce blu avvolge tutto il gruppo che viene attirato verso l’alto dove sul tetto del grattacielo li attende in volo librato un oggetto discoidale dalla luce abbagliante, nel quale il gruppo viene silenziosamente risucchiato. Più tardi Linda Cortile, si ricorderà solo vagamente di quello che accadde all’interno del disco volante. Li lei si vide distesa su un tavolo in un’ambiente pieno di strane apparecchiature, ed attorno a lei vi erano gli strani esseri che l’avevano rapita. Questi non mostravano nessuna minima emozione e le infilarono qualcosa nel naso, come una specie di trapano.

Linda Cortile avvertì un dolore lancinante ed ebbe la sensazione che la testa le scoppiasse, quindi improvvisamente si trovò di nuovo a casa, sdraiata sul letto. Aprì gli occhi, si girò verso il marito e vide che questo dormiva ancora tranquillo come quando lo aveva lasciato. Il mattino seguente Linda Cortile telefonò a Budd Hopkins, uno dei più noti ufologi degli Stati Uniti, e gli raccontò quello che le era accaduto quella notte. L’ufologo le consigliò di farsi ipnotizzare ed ella si convinse a sottoporsi a ipnosi quello stesso giorno in modo da poter ricordare meglio e più dettagliatamente la terribile situazione in cui si era venuta a trovare la notte precedente. Si scopri così che questo non era il primo rapimento a bordo di un UFO, di cui la donna era stata vittima (e non sarebbe nemmeno stato l’ultimo). In merito a questo evento, dobbiamo dire che episodi simili pare diventino sempre più frequenti. Infatti il numero totale dei soli cittadini americani che credono di essere stati rapiti a bordo di un UFO è incredibilmente elevato. Ma che cosa possiamo dire del caso di Linda Cortile? Esso doveva avere un seguito non meno incredibile del principio. Circa sei mesi dopo la telefonata di Linda, Budd Hopkins ricevette una lettera spedita da due agenti assicurativi nella quale gli raccontavano che il 30 ottobre 1989, avevano osservato qualcosa che aveva fatto rizzare loro i capelli in testa, qualcosa che non riuscivano a inquadrare negli schemi della logica. A causa di ciò decisero di rivolgersi al famoso ufologo con la speranza che avrebbe potuto dare loro una spiegazione, aiutandoli a liberarsi da quel ricordo.

Nella lettera i due raccontavano che stavano viaggiando in auto diretti a l’eliporto 1 di New York, dove dovevano accompagnare un importante uomo politico. All’improvviso mentre stavano percorrendo il ponte di Brooklyn, il motore della loro auto si spense. I due si accorsero subito che non solo la loro, ma tutte le vetture che li precedevano e li seguivano avevano subito lo stesso arresto. Poi uno dei due funzionari alzò casualmente gli occhi al cielo e quello che vide lo fece ammutolire. Al di sopra di un palazzo di dodici piani era sospeso in volo librato un UFO di forma circolare. Quindi anche il suo collega e l’uomo politico che era a bordo con loro si accorse della presenza dell’oggetto. Il collega si affrettò quindi a tirar fuori il binocolo dal cruscotto dell’auto e lo puntò verso il disco. Quello che videro i tre testimoni era letteralmente qualcosa di incredibile: da una finestra del 12 piano del palazzo, videro volare fuori una donna raggomitolata su stessa, seguita da tre esseri alieni. Uno di essi volava in testa e faceva da guida, gli altri due seguivano la donna che stava nel mezzo. Con il binocolo videro chiaramente che ad un tratto il gruppo venne avvolto da un raggio di luce blu, e per così dire, risucchiato all’interno dell’UFO tanto da scomparire alla loro vista. Poi il disco volante in modo del tutto silenzioso, ripartì verso l’alto, si allontanò in un secondo, poi si fermò, si abbassò e si immerse nelle acque del fiume Hudson. Due settimane dopo, Hopkins ricevette un’altra lettera.

Questa volta era una donna a scrivergli, una delle tante persone rimaste con l’auto bloccata sul ponte di Brooklyn. La donna aveva assistito insieme agli altri al rapimento di una donna, da una finestra dell’ultimo piano di un palazzo. I testimoni non si conoscevano tra loro e non sapevano niente di Linda Cortile. Tuttavia si trovarono coinvolti indipendentemente l’uno dall’altro, nello stesso incredibile avvenimento. Ma questo caso di rapimento alieno presenta un ulteriore aspetto clamoroso. Linda Cortile, durante la seduta ipnotica che la fece ritornare ai ricordi della notte del rapimento, si ricordò che le avevano impiantato qualcosa nella narice sinistra del naso, una specie di sonda. Ansiosa di sapere cosa fosse, il giorno stesso della seduta ipnotica, si fece fare una radiografia al naso e l’incredibile divenne certezza. Conficcato nella testa di Linda Cortile c’era effettivamente un piccolo oggetto cilindrico. Ma lo strano impianto rimase nel corpo di Linda Cortile solamente per un paio di giorni, perché i rapitori alieni ritornarono nuovamente da lei trasportandola di nuovo a bordo del loro UFO. Li la stesero su un tavolo come la volta precedente e le estrassero dal naso il cilindretto impiantato due giorni prima. Ma malgrado l’espianto, Budd Hopkins non rimase senza prove di quanto accaduto. Aveva infatti la radiografia e la relazione della seduta ipnotica, le dichiarazioni dei due agenti di assicurazione e la conferma della donna testimone oculare che vide tutto dal ponte di Brooklyn, testimone che ricostrui gli eventi osservati tramite dei disegni. Ma la più importante testimonianza sarebbe stata quella del uomo politico, una persona molto nota che i due agenti stavano accompagnando all’eliporto. Ma ad oggi il nome di questo famoso politico, è rimasto un mistero.

Prof. Giovanni Pellegrino