AVVISO: La traduzione di questa pagina è automatica e potrebbe non essere accurata

Cerchi nel Grano e Profezie Maya

Considerazioni sul rapporto tra i cerchi nel grano e le profezie maya.

Negli ultimi decenni nella complicata e vastissima fenomenologia ufologica hanno assunto una sempre maggiore importanza i cerchi nel grano, ovvero dei pittogrammi che misteriosamente compaiono in campi coltivati. Tali pittogrammi si rivelano di solito nell’arco di una sola notte, ragion per cui non poche persone faticano a credere che si tratti di artefatti umani. In questo articolo ci occuperemo del rapporto che sembra sussistere tra i cerchi nel grano e le profezie dei Maya, tematiche che a prima vista sembrerebbero prive di collegamento. Prima di addentrarci nella questione è opportuno formulare delle considerazioni di carattere generale sui primi.

Per prima cosa, vogliamo mettere in evidenza che non esiste alcun fenomeno naturale a noi conosciuto che possa creare rappresentazioni grafiche così esplicite, e dunque deve trattarsi giocoforza di un fenomeno artificiale. Tra i ricercatori in ambito ufologico e sostenitori di un’origine extraterrestre, alcuni ritengono che i cerchi nel grano debbano essere considerati come dei criptici messaggi inviati da esseri provenienti da altri mondi, probabilmente un segnale che prelude a un’invasione del nostro pianeta. Altri sostengono che i cerchi nel grano siano il tentativo, da parte di civiltà ET, di “suggerire” agli esseri umani in modo diplomatico e non traumatico la possibilità che la Terra sia visitata dagli abitanti di altri pianeti. Molte sono le persone nel mondo convinte che civiltà extraterrestri non solo esistano, ma ci stiano addirittura avvertendo delle conseguenze che le nostre pericolose azioni potrebbero avere per l’intero universo. 

Questa teoria sembra essere supportata dal gran numero di strani eventi accaduti in varie parti del mondo, come se i misteriosi crop circles registrati per decenni ci volessero mettere in guardia attraverso dei complessi messaggi astrali.

I cerchi nel grano sono comparsi per la prima volta in Gran Bretagna negli anni settanta, quando alcuni piloti dai loro aerei videro stagliarsi dei cerchi di straordinaria bellezza e simmetria sui campi di grano maturo dell’Inghilterra meridionale. Poi il fenomeno si manifestò anche in altri paesi e nel 1991 apparvero i primi “pittogrammi” in Germania. Tuttavia, il territorio in cui vi furono più avvistamenti (sempre nel periodo aprile-agosto) si trova a sud dell’Inghilterra, presso Warminster. Il fatto sorprendente è che Warminster giace al centro del famoso triangolo formato dalle seguenti località: Glastonbury, collegata alla profezia biblica della “Nuova Gerusalemme, secondo cui “una nuova era avrebbe avuto inizio dalla “Engelland”, divenuta col tempo “England”; Avebury, complesso megalitico sacrale della preistoria e infine Stonehenge, altro misterioso complesso megalitico, probabile osservatorio astronomico o tempio. Si tratta di luoghi situati tutti su antiche “linee di energia”.

A volte, i cerchi nel grano compaiono in contesti geografici dove esistono situazioni socio-politiche poco serene. Un  esempio concreto potrebbe essere rappresentato dal  Venezuela: il paese sta attraversando dal 9 marzo scorso un brutto periodo caratterizzato da improvvisi black out, mancanza di acqua potabile e di cibo. Inoltre è diventato teatro di un’ondata di avvistamenti UFO sia di giorno sia di notte. Fenomeni inusuali che hanno interessato la popolazione venezuelana in quel periodo includono la comparsa di misteriosi cerchi nel grano, l’ultimo dei quali segnalato il 9 marzo 2019, quando gli abitanti di Ciudad Bolivar riferirono di uno strano evento verificatosi nella laguna di La Lorena, dove delle canne palustri erano state inspiegabilmente piegate fino a formare un gigantesco otto (per altri il simbolo che rappresenta il concetto di “infinito”).

Per quale ragione innumerevoli avvistamenti UFO stanno terrorizzando gli abitanti di quella nazione sudamericana?

 L’arrivo di aerei russi a Caracas ha scatenato un’ondata di voci speculative. Secondo il giornalista Nelson Gonzales, la presenza russa sarebbe legata proprio agli extraterrestri. Gli inviati Russi sarebbero parte di un’unità di “comunicazione” composta da scienziati e rappresentanti dell’Agenzia spaziale federale russa. La task force russa avrebbe creato un perimetro off limits in prossimità del lago Lorena, dove si sarebbe verificato il presunto atterraggio UFO. 

E ora veniamo alla connessione con il tema delle profezie maya.

Alcuni ricercatori che hanno studiato con attenzione i cerchi nel grano hanno evidenziato che potrebbe esistere un’incredibile connessione tra questi e le profezie maya riguardanti gli eventi che sarebbero potuti accadere intorno al 2012. Come per i primi, a tal riguardo si rendono necessarie alcune premesse. Quello maya era un popolo che possedeva conoscenze profonde, un popolo i cui messaggi sono stati tramandati nei secoli, con particolare riferimento alle loro profezie. Una cultura avvolta nel fascino del mistero, la cui memoria è andata quasi del tutto perduta a causa dell’invasione spagnola. Particolarmente espressivo e misterioso è il calendario dei Maya, oggetto di una sostanziosa quantità di studi che non hanno tuttavia portato alla sua completa decifrazione. I Maya erano convinti che il tempo avesse un andamento ciclico: ogni 5125 anni terminerebbe un’era aprendone contemporaneamente una nuova. Tale inizio della nuova era, secondo alcune profezie, sarebbe avvenuto il 21 dicembre 2012. Questa data dovrebbe teoricamente corrispondere all’inizio di importanti cambiamenti legati all’uomo e al suo pianeta.

Negli ultimi anni, il mistero che avvolge i cerchi nel grano è diventato più fitto poiché nei campi coltivati hanno cominciato ad apparire simboli di origine maya. Un fatto alquanto curioso che lascia presumere che i creatori dei misteriosi pittogrammi vogliano attirare l’attenzione del genere umano verso eventi in via di realizzazione, eventi che potrebbero essere in rapporto con la fine della vecchia era e l’inizio della nuova. I cicli temporali regolari individuati dai Maya sono infatti strettamente collegati al funzionamento dell’universo e, secondo la tradizione, sarebbero stati in grado di prevedere con secoli di anticipo eventi astronomici di importanza tale da condizionare lo sviluppo dell’umanità intera. Il calcolo di questi cicli si basava su un complesso sistema di calendari che serviva ad armonizzare l’esistenza della civiltà maya con il fluire degli eventi e delle energie cosmiche. Le rappresentazioni simboliche di chiaro riferimento alla cultura maya comparse negli ultimi anni all’interno di cerchi nel grano indicherebbero spesso delle date precise. Stando al  calendario maya, già quattro Soli ovvero quattro cicli di 5125 anni erano trascorsi dall’inizio del giorno galattico e, quindi, secondo i loro calcoli, ora ci dovremmo trovare alla fine dell’era del “Quinto Sole”, iniziata il 13 agosto 3144 a.C. e terminata il 21 dicembre 2012. Per questo periodo i Maya avrebbero predetto sconvolgimenti nel nostro pianeta e un grande rinnovamento spirituale negli esseri umani. Tra i documenti maya in cui sono riportate le loro profezie, è opportuno menzionare il Codice di Dresda (il nome è dato dalla città in cui è attualmente custodito). Si tratta di uno dei tre codici scampati alla furia distruttrice dei Conquistadores ed è il più ricco di informazioni: contiene previsioni su fenomeni astronomici e altri eventi che avverranno anche in un futuro remoto con precisione stupefacente. In questo codice è presente una delle più impressionanti previsioni astronomiche maya realizzate  – con un errore, si noti di pochi secondi: si tratta dell’eclissi dell’11 agosto 1991. La cultura maya considerava tale eclissi il segnale dell’avvio di un processo che avrebbe segnato la fine della “nostra” vecchia era e l’incontro con i maestri provenienti dalle stelle. Sarà forse grazie a questo contatto che l’umanità potrà vivere la nuova età dell’oro decantata nella tradizione maya e di altre antiche culture? 

Un altro cerchio del grano molto interessante è quello che sembra essere una risposta a un messaggio in codice binario trasmesso dal radiotelescopio di Arecibo nel 1974. In quell’anno fu inviato un messaggio di “presentazione” del genere umano con la speranza che potesse essere captato da una civiltà stellare. Nel 2001 comparve un cerchio nel grano a Chilbolton: tale pittogramma sembra essere una risposta al messaggio inviato da radiotelescopio di Arecibo attraverso il sistema numerico binario. Tale pittogramma suscitò un vespaio di polemiche sulla sua autenticità ma nessuno ha mai dimostrato che si tratti di un falso: la complessità della realizzazione che simula il modo in cui si compone un fotogramma televisivo, l’effetto tridimensionale della figura, la difficoltà di realizzare un codice binario di tale tipo sono tutti elementi che rendono veramente improbabile l’ipotesi che si tratti di un pittogramma realizzato dall’uomo.

Dal 2000 hanno cominciato a comparire cerchi nel grano con riferimenti sempre più espliciti alla fine della vecchia era (2012) attraverso pittogrammi sempre più chiari e dettagliati. Ne è un esempio quello individuato il 2 agosto 2004, una delle più belle figure di chiara iconografia maya comparse fino ad oggi. Tale pittogramma rappresenta il calendario maya del Lungo computo, ovvero il ciclo che terminerà il 21 dicembre 2012, ed è simbolicamente legato sia alla ciclicità eterna del tempo sia, come testimoniato dalle due ali al centro della raffigurazione, alla dualità Vita-Morte: un concetto che si ritrova anche nel simbolo cinese del Tao.

L’ennesimo pittogramma che farebbe riferimento al 21 dicembre 2012 è comparso il 9 agosto 2005 e rappresenta il calendario religioso dei Maya composto da 260 giorni, che equivale al periodo di gestazione dell’essere umano. La parte esterna del pittogramma è costituita da venti elementi mentre nella parte più interna del pittogramma è presente un gruppo di tredici barre ripetute quattro volte. Tredici per venti dà 260, ovvero i giorni del calendario sacro Maya, mentre tredici per quattro ha come risultato cinquantadue che corrisponde al numero di anni del ciclo completo. Ogni cinquantadue anni il calendario solare di 365 giorni e il calendario sacro di 260 giorni convergevano ripartendo dallo stesso giorno. In quel giorno i Maya celebravano la festa del Nuovo Fuoco.

A distanza di pochi giorni, esattamente il 13 agosto del 2005, in un campo vicino comparve un altro cerchio nel grano con chiari ed espliciti simboli maya. Tale pittogramma è costituito da un cerchio in cui è inscritto un quadrato che a sua volta racchiude un altro cerchio. Tale sofisticato simbolo altro non è che la rappresentazione del microcosmo-macrocosmo dei Maya e può essere in un certo senso associato per analogia alla massima ermetica del “come in basso così in alto”. Altri ricercatori hanno fornito un’interpretazione alternativa ma altrettanto interessante dei simboli maya in questione: il quadrato dentro al cerchio farebbe pensare al significato di armonizzazione tra l’aspetto materiale della vita e quello spirituale.

Infine, l’ultimo cerchio nel grano che è opportuno menzionare e che presenta chiare ed esplicite simbologie maya è il pittogramma comparso il 15 agosto del 2006: si tratta del simbolo maya per il pianeta Venere. Alcuni ricercatori hanno formulato l’ipotesi che tale pittogramma faccia riferimento al ciclo del pianeta Venere, in particolare al fenomeno del transito doppio, l’ultimo dei quali avvenuto proprio nel giugno 2012. Si tratta di un ulteriore elemento a supporto della tesi che l’insieme di pittogrammi comparsi negli ultimi anni siano legati al tema del passaggio dalla vecchia era alla nuova era. Se dovesse essere mai provato che l’origine dei pittogrammi nei campi non è umana, più che avere delle risposte si aprirebbero interrogativi ancor più complessi sul nostro passato, sul legame che potrebbe sussistere tra antiche civiltà umane e contatti con entità interstellari, e nondimeno, sul nostro futuro.

Prof. Giovanni Pellegrino
Prof.ssa Ermelinda Calabria