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Oumuamua: un oggetto interstellare che ha visitato il Sistema Solare

Il dibattito sulla natura di Oumuamua si sta riaccendendo in vista della pubblicazione del libro del Professore di Harvard Avi Loeb dal titolo: “Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth”, in italiano: “Extraterrestri: la prima firma di vita intelligente oltre la Terra”. Ecco quindi un breve resoconto del Gaus su una parte di ciò che attualmente supponiamo di sapere su questo oggetto interstellare.

E’ il 18 Ottobre 2017, e per la prima volta nella storia dell’umanità viene avvistato un oggetto interstellare, oggetto che verrà chiamato “Oumuamua”. L’oggetto viene rilevato per la prima volta da un osservatorio situato nelle Hawaii. In base alla traiettoria osservata e ad alcuni parametri cinematici dell’oggetto, gli scienziati hanno compreso subito di non essere di fronte ad un oggetto ordinario, proveniente dal Sistema Solare o dalle sue zone più esterne, ad esempio dalla nube di Oort, ma di essere di fronte ad un oggetto del tutto nuovo, un oggetto interstellare, proveniente dall’esterno del nostro sistema. Dal momento della sua scoperta fino ad oggi, sono stati numerosi gli studi che hanno cercato di spiegare l’origine e la fisica dell’oggetto in esame.

Ricostruzione della traiettoria seguita da Oumuamua (linea bianca) attraverso il Sistema Solare, in cui i punti bianchi indicano la posizione stimata dell’oggetto in funzione della data.

A seguito di un periodo di osservazioni eseguite con diversi strumenti e da diverse posizioni nell’arco di 34 giorni, periodo in cui l’oggetto ha avuto una magnitudine apparente compresa tra 19.7 e 27.5, è stato possibile determinare in modo approssimato diverse caratteristiche di Oumuamua.

Da queste osservazioni è emerso che l’oggetto interstellare presenta delle caratteristiche cinematiche e fisiche per certi aspetti molto diverse da quelle tipiche degli oggetti astronomici presenti all’interno del Sistema Solare. Tanto diverse da richiamare l’attenzione, non solo della comunità scientifica, ma anche della stampa internazionale. Vediamo quindi quali sono alcune delle caratteristiche peculiari di questo oggetto. In breve, riassumendo, possiamo dire che Oumuamua:

-ha seguito una traiettoria iperbolica avendo il Sole come fuoco,
-ha avuto una velocità di “entrata” nel Sistema Solare di circa 26.5 km/s (molto maggiore rispetto alla velocità degli oggetti più esterni del Sistema Solare, di circa 3 km/s),
-ha avuto in alcuni tratti della traiettoria una componente dell’accelerazione non-gravitazionale, ovvero ha avuto un’ accelerazione non dovuta esclusivamente alla forza di gravità Solare,
-è stato stimato avere una forma di ellissoide schiacciato (con rapporto tra gli assi circa 6:1), in gergo ufologico potremo dire “sigariforme”,
-sulla base delle osservazioni della variabilità della magnitudine apparente nel visibile e nell’infrarosso, si pensa che stia ruotando su se stesso lungo un asse non principale con un periodo di rotazione di circa 8 h, con un particolare tipo di moto spesso detto “tumbling”,
– secondo alcuni studi ha delle dimensioni stimate di 230 m x 35 m x 35 m, e secondo altri ha una lunghezza compresa tra 100 m e 1000 m,
-non presenta la “coda” tipica delle comete che avrebbe giustificato le accelerazioni non gravitazionali,
-ha una composizione interna attualmente sconosciuta,
-non ha emesso segnali radio durante il periodo delle osservazioni.

Ad oggi, per via del relativamente breve periodo di tempo in cui è stato possibile eseguire delle misure da Terra e da satellite, la comunità scientifica non ha trovato una spiegazione certa ed univoca sull’origine dell’oggetto interstellare che ci ha visitato. Tra le varie ipotesi circa la sua origine, spicca per sensazionalità quella del professore di Harvard Avi Loeb, che ritiene possibile la natura artificiale ed extraterrestre di Oumuamua.

Il fisico teorico e Professore di Harvard israeliano-americano Avi Loeb